(ANSAMed) – BEIRUT, 01 GIU – Circa 500 civili iracheni, per lo più donne e bambini, rinchiusi da anni in un campo di prigionia nella Siria nord-orientale gestito dalle milizie del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) appoggiate dagli Stati Uniti, saranno rimpatriati nelle prossime ore nel vicino Iraq. Lo riferiscono fonti locali ai media della regione siriana di Hasake, dove si trova il famigerato campo di al Hol, dove da più di tre anni sono rinchiusi decine di migliaia di civili, per lo più siriani e iracheni. Secondo le fonti, sono arrivati stamani dalla città irachena di Mosul 13 pullman che trasporteranno i profughi iracheni in patria. Dal 2019, le forze curde hanno ammassato nel campo di al Hol decine di migliaia di civili, per lo piu’ donne e bambini, provenienti dalle zone siriane rimaste a lungo sotto il controllo dell’Isis. Nel campo di prigionia si trovano circa 30mila siriani, circa 25mila iracheni, assieme ad alcune migliaia appartenenti a più di 50 nazionalità diverse, tra cui occidentali. Il campo di al Hol è descritto come un "piccolo Stato islamico" in riferimento al fatto che dopo tre anni di prigionia in condizioni ai limiti della sopravvivenza, le decine di migliaia di persone rimangono esposte a pratiche violente sullo sfondo di ideologie radicali. Nel campo di al Hol sono decine le persone uccise, in larga parte donne, sia irachene che siriane, dall’inizio dell’anno secondo quanto riferiscono le organizzazioni umanitarie che tentano di lavorare nel campo dopo aver ottenuto i permessi dai miliziani del Pkk. (ANSAMed).