Arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per il 50enne comasco portato in carcere una settimana fa con l’accusa di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della moglie, con episodi che avrebbero coinvolto anche altri familiari, in particolare la suocera.
L’uomo era stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Cantù e portato in cella al Bassone. In un lungo interrogatorio davanti al giudice Carlo Cecchetti, aveva respinto le accuse e negato in particolare due degli episodi più gravi che gli vengono contestati. L’uomo è accusato di aver danneggiato la macchina della ex suocera. Secondo l’accusa, avrebbe poi pagato un uomo per andare a minacciare e picchiare la stessa ex suocera. Fatti negati dal 50enne.
La difesa
Al termine dell’interrogatorio, il legale difensore Cinzia Bernini Asti aveva chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere. Nelle scorse ore, il giudice Carlo Cecchetti ha sciolto la riserva e ha concesso al professionista gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. L’uomo lascerà dunque il carcere non appena sarà disponibile il dispositivo di controllo.
La lettera
La ex moglie del 50enne, un medico comasco, in una drammatica lettera inviata al Corriere della Sera aveva scritto “Ho paura che il mio ex mi uccida”, denunciando le violenze fisiche e psicologiche che avrebbe subito dal marito. “Spero di non diventare l’ennesimo titolo sul giornale, l’ennesimo femminicidio”, aveva scritto.
L’indagine
La procura di Como, al termine delle indagini aveva chiesto l’archiviazione. Dopo i nuovi episodi denunciati dalla donna però, il 13 maggio scorso era stata presentata la richiesta di custodia cautelare poi accolta dal giudice. Lo stesso giudice però avrebbe evidenziato alcuni risvolti ritenuti da chiarire negli episodi contestati al 50enne. Il professionista è accusato di maltrattamenti e atti persecutori.