(ANSA) – PECHINO, 18 MAG – Kim Jong-un è tornato a denunciare la negligenza e la pigrizia dei funzionari statali alla base del peggioramento dell’ondata del Covid 19 abbattutasi sul Paese per la prima volta a oltre due anni dall’inizio della pandemia. Presiedendo martedì una riunione d’emergenza del Politburo, il leader ha lamentato "l’immaturità nella capacità statale di far fronte alla crisi" e ha criticato "l’atteggiamento non positivo, la lentezza e la non attività dei principali funzionari statali". I casi nuovi casi di "febbre" registrati da martedì sera, ha riferito la Kcna, sono stati poco più di 320.000, portando il numero complessivo a 1,72 milioni con 62 morti. I resoconti dei media statali non specificano quante infezioni o quanti decessi siano legati al coronavirus, ma gli esperti sanitari hanno evidenziato che il Paese scarsamente dotato di un sistema medico-sanitario non sarebbe in grado di testare e diagnosticare il contagio reale su una scala così vasta. I farmaci donati dalla famiglia Kim, intanto, sono stati distribuiti ai cittadini della provincia di Hwanghae del Sud, secondo i media statali, parte degli sforzi per evidenziare il ruolo personale della leadership nella lotta al Covid-19. Quasi 3.000 medici militari sono invece coinvolti in un "sistema di servizio 24 ore su 24 per effettuare le consegna e le fornitura di medicinali". L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è "profondamente preoccupata per il rischio di un’ulteriore diffusione del Covid-19 nel Paese, in particolare perché la popolazione non è vaccinata e molti sono in condizioni a rischio di gravi malattie e morte", ha notato il numero Tedros Adhanom Ghebreyesus. Se la Cina ha cominciato a fornire sostegno al Nord, secondo i media sudcoreani, Seul è ancora in attesa di una risposta alla sua offerta di invio a Pyongyang di materiale antipandemico, vaccini inclusi. (ANSA).