(ANSA) – PALERMO, 14 MAG – "La mafia ha cambiato forma per sopravvivere, si è così adattata alle richieste della società oggi consapevole e pronta a combatterla, a denunciarne la presenza, a schierarsi. La mafia non è stata abbattuta, né dimenticata. La mafia si è solo inabissata per muoversi su livelli forse meno espliciti ma pur sempre condizionanti. Rappresenta ancora una minaccia per la vita di tutte e tutti, per la crescita economica, sociale e culturale dei territori". Lo afferma Franco Miceli, candidato sindaco di Palermo del fronte progressista, in una nota di risposta all’appello lanciato da Maria Falcone e alla lettera aperta che il Centro Pio La Torre ha inviato a tutti i candidati a sindaco di Palermo. "L’appuntamento elettorale del 12 giugno – ricorda Miceli – coincide con l’arrivo di enormi risorse finanziarie dall’Europa. E sappiamo anche che Cosa nostra vede tali risorse come una preziosa occasione di rilancio per le sue attività criminali e per incrementare il suo potere e che cerca per questo di rientrare in gioco, di riallacciare quelle alleanze politiche e di interessi che sono sempre state alla base dell’incidenza mafiosa sulla cosa pubblica e sul quotidiano di ciascuno. Anche per questo motivo, da subito, ho posto l’accento su un diverso modo di governare la città puntando sul decentramento e sulla partecipazione, che significano anche controllo sociale. Due strumenti che metterò a garanzia di trasparenza nelle decisioni amministrative, due antidoti fondamentali alla formazione di gruppi di potere che facilmente diventano brodo di coltura degli interessi mafiosi". "Io rifiuto il voto e gli appoggi di chi ha o ha avuto a che fare con la mafia – sottolinea Miceli -. Su questo non possono esserci zone grigie o si è contro o si è complici. Chi sottovaluta o minimizza insofferente questa questione lo fa o perché impreparato o perché non vuole rinunciare a qualche manciata di voti". (ANSA).