Crisi Holcim: braccio di ferro tra i vertici delle cementerie e i rappresentanti sindacali, che hanno indetto uno sciopero e organizzato una manifestazione che partirà dallo stabilimento di Merone.
Lunedì 20 giugno è in programma un incontro tra i sindacalisti e Giovanni Vanossi, sindaco di Merone. Nella stessa giornata le rappresentanze sindacali della Holcim hanno proclamato otto ore di sciopero e organizzato una manifestazione tra le vie del paese. Di recente, il gruppo Holcim ha annunciato una pesante riduzione del personale: 73 licenziamenti su 317 addetti tra Holcim Italia e Holcim Aggregati e Calcestruzzi srl, a partire dall’8 agosto. Coinvolti anche 22 lavoratori dello stabilimento di Merone e delle cave.
<Lo sciopero e la manifestazione – spiegano Cgil Cisl e Uil – sono le risposte alla rigida posizione tenuta dall’azienda, che non prevede per i prossimi anni investimenti nel processo e nella ricerca di prodotti nuovi, salvo quelli ordinari, e nessun ammortizzatore sociale>.
La risposta dell’azienda era stata diffusa martedì, a firma di Lucio Greco, amministratore delegato di Holcim Italia, che aveva smentito ogni voce sull’uscita dall’Italia dell’azienda.
In materia di investimenti, precisava Greco, <le società hanno evidenziato di aver rispettato gli impegni assunti nel “Documento di Programmazione Industriale” valido per il periodo 2013-2015. Il valore totale degli investimenti effettuati dal Gruppo Holcim nel triennio è stato superiore a 32 milioni di Euro comprensivi sia di investimenti per il mantenimento, sia di investimenti per l’espansione e/o razionalizzazione> aveva specificato l’amministratore delegato, confermando poi la <necessità di procedere ad una immediata permanente riduzione di personale>, escludendo quindi il ricorso ad ammortizzatori sociali.