La manifestazione non era autorizzata. Eppure, tremila persone si sono date appuntamento ai giardini a lago per lanciare in aria lanterne cinesi, fatte di carta e fiamma. Nonostante l’assenza di permessi specifici, complice il tam tam in rete l’evento si è comunque svolto senza alcun impedimento.
La Questura aveva spiegato che per questo tipo di manifestazioni devono essere rilasciate le opportune autorizzazioni legate alle accensioni pericolose. Inoltre deve essere presentata un’apposita istanza all’autorità aeroportuale e vanno individuate zone lontane dai centri abitati <Non si possono improvvisare manifestazioni di questo tipo>, ricordavano gli uffici di viale Roosevelt pochi giorni fa.
Messaggio che evidentemente è stato ignorato dai partecipanti, che poco dopo le nove si sono riuniti al Tempio Voltiano.
Alcune lanterne infuocate, le prime, sono finte sugli alberi, altre sul tetto di tela di un chiosco delle giostre, bucandolo.
Sul posto, ieri sera, polizia stradale e locale per gestire la viabilità in zona, mentre polizia, carabinieri e vigili del fuoco hanno presidiato la manifestazione cercando evitare che venissero accese altre lanterne. Lanterne i cui resti, oggi, erano abbandonati ai giardini.
La polizia locale ha dovuto gestire il flusso di tremila persone che ha causato non pochi disagi alla viabilità della zona.
Furibondo l’assessore alla Sicurezza del Comune di Como, Paolo Frisoni. <Gli agenti della polizia locale sono dovuti intervenire per gestire la viabilità – dice – ma, a quanto mi risulta, questa manifestazione non era autorizzata. Sono sinceramente sbalordito. E’ da irresponsabili dar vita a una simile iniziativa senza tutti i neessari permessi. Se cadono nel posto sbagliato, queste lanterne possono causare guai e problemi. E se le persone iniziano a fare ciò che vogliono senza rispettare le regole, siamo all’anarchia. Ora – conclude Frisoni – non so se vi saranno conseguenze, ad ogni modo il comandante della polizia locale si sta coordinando con la questura>.
Conseguenze che, probabilmente, non tarderanno ad arrivare. <Riferiremo gli atti all’autorità giudiziaria – spiega infatti la Questura – Il lavoro procede, si cerca di individuare i promotori della manifestazione e chi ha contribuito alla diffusione dell’evento per appurare responsabilità e mettere in atto i dovuti provvedimenti>