Infortuni sul lavoro. “C’è una correlazione, sul territorio, fra precariato e gli incidenti”. Emerge dall’ assemblea provinciale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, organizzata dalla Cgil di Como a Camerlata.
La ripresa seppur graduale delle produzioni – hanno spiegato – sta comportando un pericoloso intensificarsi degli infortuni. Fra quelli colpiti in misura maggiore ci sono i “precari”.
Colombo: “Quadro complicato”
«Attraverso le categorie, Nidil compresa (che si occupa nello specifico di precari e nuove identità di lavoro) stiamo raccogliendo i dati sui lavoratori somministrati (quelli cioè assunti attraverso le ex agenzie di lavoro interinale, ora “di somministrazione”) – commenta Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil – Le risposte avute fino ad adesso segnalano un quadro complicato. Serve – aggiunge – un impegno straordinario del sindacato, delle associazioni imprenditoriali, dell’Inail, dell’Ats. Ma anche dell’Ispettorato del lavoro e delle istituzioni e, al contempo, un’azione concreta di prevenzione sugli infortuni e sulle malattie professionali».
Nel frattempo, è indispensabile accrescere i controlli, partendo dai settori più colpiti. A questo proposito – spiegano ancora dal sindacato – pur comprensibile che in questi due anni, a causa della pandemia, il personale Ats sia stato indirizzato al tracciamento del contagio, l’assemblea dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza ritiene che il servizio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats Insubria, da tempo carente di personale, deve essere implementato.