Rinvio inatteso per l’apertura della statale Regina. La Pro Loco di Colonno aveva già organizzato la festa per la riapertura. I residenti e i gestori dei locali maggiormente penalizzati dalla chiusura della strada avevano già avviato il conto alla rovescia. Anche i più scettici ormai sembravano convinti che la scadenza del 29 marzo – precisamente alle 17 – sarebbe stata rispettata e che tra meno di una settimana la Regina sarebbe tornata percorribile. Che lo sbarramento a Colonno sarebbe stato rimosso.
Le difficoltà
L’annuncio dello slittamento della riapertura è stato una doccia gelata per il territorio. Sette giorni in più – ammesso che la nuova scadenza sarà rispettata – potrebbero sembrare poca cosa. Per i residenti e gli operatori che si confrontano da quattro mesi con i disagi della strada chiusa non lo sono affatto.
E occorre correre ai ripari con l’organizzazione dei servizi di quel piano che ha permesso di sopportare in questi quattro mesi i problemi causati dalla chiusura della Regina. “Tutti i servizi e le attività sono state organizzate fino alla fine di marzo – conferma il comandante della polizia locale della Tremezzina Massimo Castelli – Ora dobbiamo correre ai ripari. Abbiamo intanto chiesto subito garanzie sul prolungamento della navetta via lago e delle corse aggiuntive dei mezzi pubblici”.
Lo slittamento va a minare anche la fiducia sui tempi di realizzazione della variante nel suo complesso, un’opera attesa da decenni dal territorio, che alleggerirà il traffico nella zona della Tremezzina, bypassando strettoie e centri abitati fino a Griante.
Il progetto
La variante ha un tracciato di poco meno di 10 chilometri per la maggior parte in galleria. Circa 500 metri il tratto previsto a cielo aperto. Tre i tunnel che verranno realizzati, di cui uno di servizio. Il costo complessivo è di circa 369 milioni di euro. I lavori dovrebbero durare 5 anni e non è un mistero l’obiettivo di tagliare il nastro prima dell’inizio delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Difficile crederci, almeno oggi.