Più di 3.200 immobili in Lombardia sono stati confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata e destinati a progetti di utilità sociale. Di questi, 42 sono in provincia di Como. La regione è al quinto posto come numero di beni, dopo Sicilia, Campania, Calabria e Lazio.
Oggi è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Nell’occasione, il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo mette in evidenza i numeri dei beni confiscati alle mafie e sottolinea la necessità di “investire nella formazione degli amministratori locali per facilitare le riassegnazioni”.
Le difficoltà
“Spesso i Comuni più piccoli faticano a entrare in possesso di questi beni per un iter burocratico farraginoso – dice Orsenigo – La normativa è complessa per gli enti con risorse esigue e un numero limitato di funzionari”. “Già lo scorso dicembre – aggiunge – ho chiesto in consiglio regionale di mettere a bilancio le risorse per questa preziosa attività di formazione. Purtroppo la maggioranza di centrodestra ha preferito votare contro la proposta”.
L’appello
“Affinché la lotta antimafia non rimanga sulla carta dobbiamo mettere i Comuni nella posizione di poter reclamare questi beni e far sì che i cittadini ne traggano vantaggio – conclude Orsenigo – Se lasciamo inutilizzato ciò che sequestriamo è il crimine organizzato che vince. Se formiamo ed educhiamo è la società onesta e sana che prevale insieme allo Stato”.