Dalla frontiera a Roma, passando per Milano. I politici lombardi fanno quadrato sulla questione frontalieri, dal tema dei ristorni alla nuova tassazione, passando per l’albo delle imprese artigiane oltreconfine. Si sono tenuti oggi a Palazzo Lombardia gli “Stati generali sui lavoratori frontalieri” organizzati dalla Regione che ha chiamato a raccolta i parlamentari lombardi, i sindaci di confine e tutti gli enti coinvolti dal nuovo accordo fra Italia e Svizzera sull’imposizione fiscale. Un accordo ancora da negoziare. La speranza, o meglio l’obiettivo, è che la sintesi finale tenga conto del messaggio chiaro lanciato oggi da Milano. “Abbiamo chiesto la partecipazione dei parlamentari lombardi, perché saranno loro a dover ratificare l’accordo italo-svizzero attraverso una legge” dice il governatore lombardo Roberto Maroni secondo il quale il Governo dovrà considerare le esigenze dei territori di confine, anche su sollecitazione dei parlamentari lombardi, prima che gli accordi diventino realtà. “Un lavoro – evidenzia Maroni – che rafforza anche il ruolo del negoziatore italiano, in questo caso il Governo nazionale, nei confronti delle autorità elvetiche”.