Un’indennità di confine per bloccare la fuga del personale sanitario oltreconfine. La Uil del Lario lancia una petizione per chiedere un intervento concreto per frenare la corsa verso la Svizzera degli operatori della sanità, a partire dagli infermieri.
Il passaggio dall’Italia alla Confederazione Elvetica di operatori sanitari e sociosanitari sta creando gravi difficoltà agli ospedali e alle strutture sanitarie comasche. Presidi che sono già alle prese con organici ridotti e figure professionali introvabili. Nell’ultimo periodo, decine di professionisti, spesso altamente qualificati, hanno lasciato il lavoro in Italia per prendere servizio oltreconfine. In Svizzera hanno la possibilità di ricevere salari ben più alti rispetto a quelli italiani.
La raccolta firme
Il segretario della sanità pubblica della Uil del Lario Massimo Coppia chiede da tempo interventi concreti. Copia ha lanciato la proposta di un incentivo economico per la categoria. Per sostenere la proposta è stata avviata una raccolta firme.
“Per contenere questa emorragia di professionisti, oltre a migliorare le condizioni di lavoro presso le realtà lavorative, occorre incentivare il personale riconoscendo loro una quota di risorse aggiuntive e continuative a carico del bilancio regionale”, si legge nella petizione. “Siamo convinti che non si possa disperdere l’alta professionalità dei nostri operatori sanitari e socio sanitari, soprattutto in questa fase di emergenza e post emergenza dove è necessario rafforzare il servizio sanitario regionale e nazionale”, si legge ancora.
La consegna
La petizione sarà poi presentata al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Letizia Moratti.