“Bonus per sconto futuro euro 3mila più Iva”. E la postilla: “Ovviamente in fattura non indicare il buono sconto e non parlarne con nessuno”. Veicoli per la Croce Rossa acquistati pagandoli più del dovuto per ottenere in cambio una riduzione del prezzo per auto personali.
Tra gli atti dell’inchiesta della guardia di finanza di Como sfociata nel sequestro preventivo di beni per 135mila euro all’ex presidente del Comitato di Como della Cri, indagato per peculato, c’è un lungo capitolo dedicato ai presunti comportamenti illeciti legati alle compravendite di automezzi.
I bonus per le auto
“Poi ti dirò dove mi fai lo sconto futuro”, si legge in una mail riconducibile per l’accusa all’indagato. E ancora, in merito a un altro acquisto di un veicolo destinato all’associazione di soccorso si fa riferimento a un sovrapprezzo di 7.600 euro più Iva, “6.600 bonus poi da utilizzare e mille per la cortesia che mi lasci il master un mese in più”. Per gli inquirenti sarebbe chiaro che l’indagato ha “gonfiato il valore dell’ambulanza al fine di crearsi una riserva occulta di euro 6.600 oltre l’Iva”.
Rimborsi e trasferte
Contestazioni anche per migliaia di euro di “rimborsi spese per trasferte indebitamente percepiti per carenza di requisiti oggettivi e soggettivi”. Così come i buoni pasto destinati ai dipendenti per un totale di 12mila euro utilizzati dall’ex presidente della Cri, secondo l’accusa senza averne diritto.
La carta di credito
La guardia di finanza ha ricostruito anche un presunto utilizzo illecito della carta di credito della Cri. Dalle indagini delle fiamme gialle emergerebbe una “assenza sistematica e prolungata di qualsivoglia struttura di rendicontazione giustificativa che potesse coordinare la contabilizzazione delle spese”.
Accuse che dovranno essere provate, naturalmente, come quelle rivolte all’altro indagato, un dipendente della Croce Rossa al quale vengono contestati appropriamenti illeciti per circa 17mila euro.