L’ex presidente del Comitato Croce Rossa Italiana di Como e un dipendente amministrativo sono indagati per peculato. La guardia di finanza ha eseguito oggi un sequestro preventivo di beni riconducibili ai due indagati. Il totale è pari alla somma che avrebbero sottratto indebitamente alla Cri utilizzandola per fini personali. La cifra totale supera i 150mila euro, in gran parte riconducibili all’ex presidente.
Il sequestro è stato eseguito dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Como, agli ordini del comandante Samuel Bolis. Il provvedimento arriva al termine di un’indagine avviata alla luce delle gravi criticità finanziarie del Comitato di Como della Cri. Problemi che erano sfociati nel commissariamento dell’organizzazione lariana.
Le indagini
I finanzieri hanno analizzato i flussi finanziari dei conti correnti del comitato di Como della Cri, che lavorava in convenzione con l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza per i servizi sanitari. Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle l’ex presidente e un dipendente, tuttora in servizio, si sarebbero appropriati di risorse del sodalizio.
L’accusa
Tra il 2015 e il 2020, secondo l’accusa, l’ex presidente avrebbe utilizzato indebitamente quasi 135mila euro. In particolare, avrebbe disposto erogazioni a suo favore di somme di denaro, depositate su conti intestati al comitato provinciale e alla Cri di Lipomo, giustificandole come rimborsi di spese che però non sarebbero documentate.
L’ex presidente avrebbe inoltre acquistato a prezzo maggiorato automezzi di soccorso, facendosi riconoscere dai venditori le somme pagate in eccedenza dalla Cri come sconto per comprare auto personali. Infine, avrebbe usato in modo scorretto la carta di credito dell’associazione, e buoni pasto dei dipendenti e avrebbe venduto ai privati veicoli donati dai vigili del fuoco alla Croce Rossa.
Al dipendente vengono invece contestati utilizzi illeciti della carta di credito per un totale di poco più di 17mila euro.