Ucraini in fuga, il drammatico conflitto sta costringendo migliaia di cittadini a lasciare il paese. Mamme e bambini in particolare, gli uomini restano per combattere. In Italia oltre 14mila profughi sono già stati accolti. La Lombardia da giorni si sta organizzando e così ogni singola provincia. Nel Comasco sono già stati registrati i primi arrivi, una quarantina di persone in tutto.
Il prefetto: “Una quarantina di persone già nel Comasco”
“Sono distribuite in diversi comuni, si tratta di persone che sono ospitate da parenti o amici che risiedono sul territorio – ha spiegato oggi il prefetto, Andrea Polichetti – ma ci aspettiamo che arriveranno anche altre persone che sono sole. Siamo pronti per la gestione, i nostri cas (i centri di accoglienza straordinaria) hanno spazio per ospitare chi ne avrà bisogno”.
Ma il prefetto spiega anche che si stanno definendo i dettagli per una terza forma di ospitalità che prevede che il singolo comune gestisca direttamente l’accoglienza. “A breve firmeremo i primi accordi di collaborazione con le amministrazioni che ne hanno fatto richiesta” fa sapere il rappresentante del governo.
L’ente locale di fatto viene incaricato di offrire riparo e servizi e si avvale di strutture che individua autonomamente. I costi sono in carico dello Stato. “Si tratta di una forma di accoglienza che vogliamo agevolare perché i comuni sapranno meglio calibrare le esigenze di queste persone” chiarisce Polichetti.
Intanto in attesa di ulteriori arrivi si guarda a chi è già nel Comasco. Si tratta di piccoli nuclei familiari o coppie. L’attenzione è rivolta in particolare ai bambini: “La solidarietà – dice ancora il prefetto – richiede una forma concreta e per i bambini, per garantire loro una forma di normalità, si deve partire dall’istruzione. Lavoriamo in questa direzione”.
Infine la mediazione culturale, necessaria per rispondere al meglio ai bisogni di queste persone in fuga dalla guerra. C’è chi si è fatto avanti mettendosi a disposizione, anche solo per fare da interprete. “Abbiamo raccolto le prime disponibilità – chiude Polichetti – la mediazione sarà il perno di questa prima fase di integrazione”.
Sanità: tamponi e vaccini
Sul fronte sanitario nei giorni scorsi il ministero della Salute aveva diffuso le prime indicazioni per organizzare la macchina dei tamponi e dei vaccini. La copertura vaccinale per il Covid della popolazione ucraina si aggira intorno al 35%, un dato tra i più bassi d’Europa.