Le conseguenze del conflitto in Ucraina sull’energia. “Se stai a casa spendi, se esci spendi. Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo pur sempre vivere”. Il costo della benzina ha superato la soglia dei due euro al litro e quindi le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina sono arrivate a farsi sentire anche nei distributori di carburante italiani e per questo, le persone si dicono non solo preoccupate ma anche rassegnate.
“Siamo obbligati ad andare in giro, e quindi anche se costasse tre euro al litro, dovremmo comunque fare benzina” spiega un cittadino mentre un altro si sorprende del prezzo salito ancora nelle ultime settimane. “E’un po’ che non la facevo è bello altino il prezzo. È di 2.10 al litro“. Chi con la macchina deve lavorare poi, e quindi non può limitare gli spostamenti, prevede un aumento dei prezzi dei servizi: “Se i clienti ci chiamano, dobbiamo andare. Anche noi dovremo quindi alzare il prezzo. E’ bene che abbassino il prezzo della benzina o qui non lavora più nessuno.
In modalità self, il prezzo della benzina, in una settimana è salito di oltre 10 centesimi. E anche il diesel si avvicina a costare due euro al litro. “L’andamento non è sicuramente positivo” spiega il gestore di un distributore di Como, “a vedere il prezzo del barile oggi, deduco che di aumenti ce ne saranno ancora” conclude. Di fronte a questo scenario c’è anche chi spera che “non si arriva al punto di dire che la benzina o il gasolio non si trovi più. In tempo di guerra, può succedere anche questo”.
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