La Lombardia sta predisponendo un piano per l’accoglienza di 100 mila profughi che potrebbero arrivare nei prossimi giorni dall’Ucraina. Lo ha annunciato il presidente della Regione Attilio Fontana, intervistato su Radio24.
“Stiamo predisponendo un piano per la distribuzione dei profughi a livello regionale. Tenuto conto dei 55 mila ucraini residenti in Lombardia”, gli arrivi stimati sono “intorno ai 100 mila – ha detto Fontana -, uno o due persone per ogni ucraino residente. Probabilmente saranno meno, però ci dobbiamo preparare per una evenienza di questo genere”. Oltre ad aver messo a disposizione gli ex Covid hotel, che sono già pronti, “stiamo facendo una ricognizione anche delle case Aler”, gli edifici di edilizia popolare di proprietà della Regione, “per capire se anche in queste possano individuarsi dei luoghi di accoglienza”, ha aggiunto il governatore. Allertate anche le ong e le associazioni di volontariato del territorio.
Fontana invia un mazzo di fiori a nome dei lombardi
“Benvenuta Nikole: all’ospedale di Rho è nata la prima bimba rifugiata ucraina in Italia. La mamma ha fatto il viaggio al nono mese di gravidanza, dalla sua città alla Lombardia, dove già vive la nonna”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, postando una foto della giovane mamma con Nikole.
“Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi. La giovane donna vive con il compagno e la figlia di 8 anni, a Ternopil. Fino a qualche settimana fa una vita come tante. Poi il 24 febbraio inizia la guerra, il compagno viene richiamato alle armi e decide subito di far partire moglie e figlia verso il confine della vicina Polonia, per poi cercare di raggiungere la nonna in Italia” prosegue il governatore.
Bimba ucraina rifugiata, l’augurio del governatore
“Il 28 febbraio – prosegue Attilio Fontana – la donna viene ricoverata in travaglio presso l’ospedale di Rho e poco dopo la mezzanotte nasce una bellissima bambina di 3.000 grammi. Il papà le ha viste in videochiamata”.
“Spero che tutta la famiglia – conclude – si possa presto riunire, a casa, in pace. Nel frattempo, qui loro sono al sicuro”.