Tra i membri del nuovo Consiglio Superiore di Sanità c’è Paolo Grossi.
Grossi è professore ordinario di malattie infettive dell’Università dell’Insubria e direttore delle Malattie infettive e tropicali dell’ASST Sette Laghi di Varese. Una nomina che giunge dopo due anni in cui ha svolto un ruolo attivo nel gruppo di lavoro istituito nel Consiglio Superiore di Sanità per far fronte all’emergenza Covid.
Entrando a far parte degli esperti di nomina ministeriale il contributo che il professore potrà offrire si amplierà a tutte le sue competenze. Queste ultime toccano in particolare il tema dei trapianti e quello della malattie infettive. Determinante potrà essere la sua esperienza sul fronte della pandemia. Ma non solo, anche su tematiche quali la farmacoresistenza sviluppata da alcuni patogeni, diffusi soprattutto in ambito ospedaliero, e l’infezione da HIV.
“Sono davvero lusingato – commenta a caldo il professor Paolo Grossi – E’ un riconoscimento che mi onora e che al contempo mi sprona a dare il miglior contributo possibile”.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato il decreto con il quale sono stati nominati i componenti non di diritto dell’organo di consulenza tecnico-scientifica. Nomi individuati tra i docenti universitari e dirigenti di struttura complessa del servizio sanitario nazionale e in carica per il triennio 2022-2025. Il presidente uscente Franco Locatelli resta nel Consiglio, che lunedì 7 marzo nominerà il nuovo vertice.
Tra i volti nuovi, oltre a Paolo Grossi, ci sono per esempio Enrico Gherlone, rettore dell’Università Vitae Salute San Raffaele di Milano, lo pneumologo Luca Richeldi, Renato Bernardini, Giovannella Baggio, Maria Rosaria Capobianchi, Filippo Crea, Maria Del Zompo, Cristina Mecucci, Anna Odone, Eleonora Porcu e Giulia Veronesi.