La didattica evoluta diventa realtà all’Università dell’Insubria. In cosa consiste? In 40 nuove aule e laboratori che garantiscono una maggiore connessione e digitalizzazione. I lockdown imposti dalla pandemia e il distanziamento (anche dalle aule di scuole e università) hanno velocizzato l’introduzione di più moderni metodi per la didattica. Il nuovo modello di insegnamento ormai integra infatti tradizione (le lezioni frontali) e innovazione (quelle da remoto). Il progetto da 1,5 milioni di euro è stato ideato interamente all’interno dell’ateneo di Varese e Como e realizzato con il sostegno di Regione Lombardia, nel piano degli interventi per la ripresa economica.
Didattica evoluta nelle sedi di Varese, Como e Busto Arsizio
La didattica evoluta diventa realtà. Da febbraio nelle sedi di Varese, Como e Busto Arsizio sono operative 40 aule tecnologiche che consentono partecipazione e inclusione, grazie anche a 250 nuovi computer. Alcuni hanno doppio monitor, altri software innovativi come Surface Hub. E’ così la sfida dell’insegnamento ibrido o da remoto, imposta dal Covid, si è trasformata per l’Insubria in una occasione di crescita e di futuro.
LEGGI ANCHE “L’Insubria tra le migliori giovani università del mondo”
Questo rapido iter di digitalizzazione è nato a fine 2020 dal profondo ripensamento della modalità di fare lezione imposto dall’emergenza sanitaria. Il progetto «Innovazione didattica d’ateneo», del valore totale di 1,5 milioni di euro, è firmato dal responsabile del Digital learning Luca Mondini con un team interamente insubrico. E a marzo 2021 è stato finanziato da Regione Lombardia con le risorse stanziate per l’innovazione della strumentazione digitale delle università pubbliche lombarde, nel piano degli interventi per la ripresa economia.