Addio a Frosio, mister del Como trent’anni fa. Nella notte è scomparso a 73 anni Pierluigi Frosio, giocatore prima e poi allenatore, oltre che apprezzato commentatore televisivo. Era nato a Monza il 20 settembre del 1948. Nella stagione 1991-1992, esattamente tre decenni fa, aveva guidato il Como in serie C. Lo portò sul Lario l’allora direttore sportivo azzurro Giuseppe Marotta, all’epoca affiancato da Giovanni Carnevali, oggi amministratore delegato del Sassuolo.
Il Como l’anno prima aveva sfiorato la serie B perdendo nello spareggio-promozione di Cesena contro il Venezia. La società optò per un profondo rinnovamento con l’arrivo dei già citati Marotta e Carnevali nei quadri dirigenziali e di mister Pierluigi Frosio, considerato un innovatore, al posto di Eugenio Bersellini. Quello degli azzurri fu un torneo di vertice, terminato al terzo posto, alle spalle delle due formazioni ammesse al torneo cadetto, Spal e Monza. I playoff non erano stati ancora introdotti. In Coppa Italia i lariani furono eliminati dall’Inter nei sedicesimi: uno storico 2-2 a San Siro e 1-2 per i nerazzurri allo stadio Sinigaglia, nella serata in cui venne inaugurata la nuova tribuna centrale. In precedenza il Como aveva eliminato il Cagliari (squadra di serie A) e la Cremonese (B).
Nella formazione guidata da Pierluigi Frosio molti volti noti, a partire dall’attuale mister del Como, Giacomo Gattuso. C’erano giovani in rampa di lancio come Paolo Annoni, Mauro Bressan, Cristian Boscolo, Mattia Collauto, Achille Mazzoleni, Francesco Pedone, Massimo Taibi (quest’ultimo in prestito dal Milan) ed i più esperti Andrea Seno, Alessandro Chiodini, Primo Berlinghieri, Fabrizio Catelli, Walter Mirabelli, Claudio Fadoni e Loris Pradella.
Addio a Frosio, la carriera
Pierluigi Frosio si fermò al Como soltanto in quella stagione. Aveva iniziato la sua carriera di mister dopo un brillante percorso da giocatore. Difensore di ruolo, aveva militato con Pro Sesto, Legnano, Rovereto, Cesena, Perugia e Rimini (con Arrigo Sacchi allenatore). A Perugia fu capitano della squadra che nella stagione 1978-1979 terminò al secondo posto (senza mai perdere) alle spalle del Milan. Oltre che del Como è stato tecnico di Monza, Atalanta, Ravenna, Modena, Monza, Novara, Padova, Ancona e Lecco.