In Svizzera domani è il Freedom Day. A due passi da Como verrà revocata la maggior parte delle restrizioni anti Covid. Niente più mascherina e certificato per accedere a negozi, ristoranti e altre strutture aperte al pubblico e nei luoghi di lavoro. Via la mascherina anche a scuola. Fino alla fine di marzo restano in vigore le misure di protezione negli ospedali e sui trasporti pubblici. Resta confermato l’isolamento per almeno 5 giorni delle persone risultate positive. I cantoni sono liberi di adottare provvedimenti più severi.
Rimane alta l’attenzione sulle persone vulnerabili che dovranno continuare a proteggersi ed essere protette. Il Consiglio federale ha cancellato la maggior parte delle misure compresa la raccomandazione del telelavoro. Saranno le imprese stesse a decidere. Revocate anche le misure di sostegno economico.
Per quanto riguarda i tamponi continueranno ad essere gratuiti per i sintomatici o per chi ha avuto contatti stretti con positivi. Continua l’emissione di certificati Covid compatibili con quelli dell’Unione Europea, mentre non verranno più emessi i cosiddetti certificati Covid svizzeri introdotti lo scorso autunno.
Vengono abolite le misure sanitarie per l’ingresso in Svizzera. Non è più necessario presentare né il pass che attesi la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un test e non occorre più compilare il modulo di entrata.
“L’evolvere della situazione epidemiologica ha permesso al Consiglio di Stato – dopo aver consultato i cantoni – di stabilire l’abbandono delle misure per contenere la diffusione del virus – si legge nel comunicato ufficiale – Questa decisione segna l’avvio di una nuova fase di convivenza con il Covid. Si guarda con fiducia ai prossimi mesi conservando la necessaria prudenza”.