Cinghiali e cervi, nell’Olgiatese, nel Porlezzese e nel triangolo lariano, ormai sono diventati una specie invasiva. Un problema dunque per il settore agricolo. Regione e amministrazioni locali sono tutt’ora a lavoro per trovare una soluzione. “Una delle azioni che riguarderà il tema del cinghiale è quella di introdurre nell’Olgiatese la caccia di selezione” ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, “una soluzione che può aiutare a ridurre sensibilmente il numero degli animali”.
Emergenza ungulati
La misura però-pensata per i cinghiali- non basta. La Regione sta infatti ipotizzando di allungare la stagione di caccia fino a gennaio o metà febbraio anche per i cervi. E secondo Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, l’attività venatoria dovrà essere “qualitativa oltre che quantitativa”.
“Se vogliamo agire sulla riduzione del trend di crescita bisogna essere precisi” ha detto Rolfi e ha aggiunto “faremo prossimamente delle norme per rendere le azioni più efficaci”.
Gli indennizzi per il settore agricolo
Rispetto ai danni subiti da agricoltori e allevatori, l’assessore Rolfi ha anche sottolineato la necessità di tutelare le attività portando a oltre il 55% la quota di indennizzo (oggi è, in media, al 46%). “Regione in questo caso si è presa un impegno” ha sottolineato Fermi, “per fare un ulteriore sforzo in termini di spesa”. Le misure discusse sono invece -per Angelo Orsenigo, consigliere regionale Pd- ancora limitate rispetto all’entità del problema rappresentato dagli ungulati. “Le soluzioni trovate fino ad ora sono state piccole. Quelle grandi comprendono la possibilità di cacciare l’ungulato all’interno delle riserve che purtroppo hanno piani che richiedono tempi lunghi e che quindi permettono la proliferazione di questo animale”.