<Parte la fase delle controdeduzioni, abbiamo un mese di tempo. Stiamo concordando l’organizzazione dal punto di vista legale>. Poche, pochissime parole, quelle del sindaco di Como, Mario Lucini, il giorno dopo l’ennesima tegola sul fronte paratie anti esondazione.
La Procura della Corte dei Conti ha fatto recapitare ieri mattina a casa del primo cittadino, del dirigente comunale Antonio Ferro, dell’ex collega Antonio Viola e di quasi tutta la giunta una missiva poco gradita, contenente le cifre dell’ipotesi di danno erariale per la vicenda lungolago, quantificata in 2 milioni e 932 mila euro.
Una somma enorme, suddivisa in parti non uguali tra vari soggetti.
In pratica, nell’occhio del ciclone è finito l’accordo bonario che Palazzo Cernezzi siglò – dopo un lungo braccio di ferro – con Sacaim.
Da qui il conteggio sull’ipotetico danno erariale per la comunità e la spedizione dell’invito a controdedurre recapitato ieri mattina negli uffici del Comune.
<Ricordo che l’accordo è stato avviato a novembre 2011 e poi chiuso nell’aprile 2012 e poi su indicazioni degli uffici si è proceduto con il pagamento – specifica Lucini – ora dobbiamo presentare le nostre deduzioni e ci stiamo già muovendo>.
Terminata questa fase, alla Procura regionale della Corte dei Conti spetterà la decisione tra una eventuale archiviazione o la prosecuzione del procedimento stesso.