«L’ostetricia di Gravedona ed Uniti è indispensabile per il territorio e l’eventuale chiusura creerebbe gravi problemi nell’area del Medio e Alto Lario». Il rappresentante dei lavoratori Massimo Coppia lancia un appello contro l’ipotesi di chiusura del punto nascita dell’ospedale Moriggia Pelascini. Il sindacalista interviene riferendosi al programma del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che prevede il blocco delle attività dei reparti di maternità che non raggiungono i 500 parti in un anno. Nel presidio di Gravedona, nell’arco di un anno i lieti eventi oscillano all’incirca fra i 300 e i 350. «L’ostetricia del Moriggia Pelascini è indispensabile per l’equilibrio di quella zona – dice Coppia – In questo momento stiamo già facendo i conti con l’incertezza sul presidio di Menaggio, il cui futuro con l’introduzione della riforma sanitaria non è ancora chiaro. Non si possono aggiungere altre incognite. Oggi più che mai il Moriggia Pelascini è un punto focale per quell’area». In provincia di Como, il punto nascita di Gravedona è l’unico ancora attivo oltre a quelli degli ospedali Sant’Anna e Valduce, nel capoluogo. «L’eventuale chiusura di Gravedona sarebbe un grosso problema e siamo preoccupati. Vogliamo lanciare un forte segnale di allarme. Servono più risorse sul territorio, non il contrario». «Non dimentichiamo poi che il personale di quel reparto fa un ottimo lavoro e siamo preoccupati anche per l’aspetto occupazionale – prosegue Massimo Coppia – In caso di chiusura dell’ostetricia del Moriggia Pelascini, i residenti di quel territorio dovrebbero fare riferimento a Sondalo o Chiavenna, in provincia di Sondrio, e sarebbe un problema. Dopo la chiusura di Cantù abbiamo già un deficit di punti nascita, è impensabile peggiorare ulteriormente la situazione». Nei giorni scorsi, anche il presidente della Regione Roberto Maroni era intervenuto in difesa dei punti nascita ancora aperti in Lombardia anche se con un numero di parti inferiore a quota 500 in un anno.
L’Ospedale di Gravedona è indispensabile per il territorio e, soprattutto, il reparto Ostetricia, non solo per i parti ma anche per l’assistenza delle gravidanze.
Del resto la diminuzione delle nascite nel nostro paese troverà inevitabilmente un’inversione di tendenza nei prossimi mesi/anni. Quindi le statistiche attuali non sono assolutamente un riferimento perché riguardano gli anni più bui dal punto di vista demografico.
Tener aperto il reparto di Ostetriciadi Gravedona è una dimostrazione di coraggio, di investimento e di fiducia nelle giovani coppie e per il nostro futuro.
Bisogna facilitare la vita a coloro che hanno figli di questi tempi!