Era completamente sconosciuto al fisco eppure per cinque anni ha esercitato una florida attività commerciale, viveva in una villa di lusso e guidava auto di grosse cilindrata. Maxi evasione fiscale internazionale scoperta dalla Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, l’operazione coordinata dalla Procura di Como.
L’indagine ha consentito – spiegano gli uomini delle Fiamme Gialle – di svelare l’esistenza di un collaudato sistema di evasione fiscale, riconducibile ad uomo di origine sud-coreana, considerato, in base a quanto è emerso durante gli accertamenti, evasore totale, e attivo nel settore del commercio all’ingrosso di arredamento e accessori per cucine.
L’uomo, formalmente residente nella nazione d’origine, è risultato essere stabilmente domiciliato in Italia, in provincia di Como, precisamente nel comune di Guanzate dove, dal 2015 al 2020, avrebbe esercitato una prosperosa attività commerciale completamente sconosciuta al fisco italiano, che gli avrebbe fruttato ingenti guadagni, non dichiarati, adottando – come riferiscono i finanzieri – sofisticate cautele contabili per non pagare imposte né in Corea né tantomeno in Italia, per una base imponibile sottratta a tassazione che ammonta – in base a quanto ricostruito – a diverse centinaia di migliaia di euro.
Nonostante l’assenza di redditi dichiarati, l’imprenditore, che nel 2013 aveva formalmente ritrasferito la residenza nella patria d’origine, ha continuato a vivere in Italia per la maggior parte dell’anno, registrando un elevatissimo tenore di vita. E’ risultato, infatti, proprietario di una villa di pregio a Guanzate, di automobili italiane di grossa cilindrata e di notevoli disponibilità di denaro depositate su conti correnti aperti in Italia e nella Repubblica di San Marino.
Grazie alle tecniche di investigazione messe in campo e grazie anche alla collaborazione dell’Autorità Fiscale della Repubblica di Corea, i finanzieri di Olgiate sono riusciti a ricostruire l’intero ciclo commerciale e il relativo fatturato dell’impresa. L’uomo è stato denunciato per omessa dichiarazione dei redditi. Poi su richiesta della Procura lariana, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo di beni di proprietà per un valore di circa 350 mila euro.