Il problema del sommerso, di quelle donne cioè che non hanno ancora trovato la forza di denunciare situazioni di pericolo, nei lunghi mesi dell’emergenza pandemica si è acuito. Il lockdown e la convivenza forzata, hanno frenato le denunce e costretto molte di loro a sopportare in silenzio. Già lo scorso anno i dati della direzione centrale della polizia criminale evidenziavano che i cosiddetti “reati sentinella” in cui erano stati accomunati i maltrattamenti, le violenze sessuali e gli atti persecutori, erano diminuiti. Un dato che però porta con sè un’amara lettura: non si sono ridotti i reati ma le denunce delle donne per paura di ulteriori ritorsioni. Lo ha spiegato la dottoressa Ilaria Serpi, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Como.
La cronaca ogni giorno racconta di maltrattamenti che sempre più spesso degenerano fino alle conseguenze più estreme. Associazioni e forze dell’ordine ci sono e in questa settimana, il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, rilanciano con forza il messaggio anche attraverso campagne di sensibilizzazione a tutti i livelli, scuole comprese.
L’associazione Telefono Donna, i servizi sociali del territorio in cui si vive e naturalmente le forze dell’ordine sono i primi riferimenti, anche per tentare di prevenire.
Le iniziative in programma da domani
A Como sono stati organizzati diversi momenti di sensibilizzazione a partire da domani quando dalle 18.30 alle 20 è in programma un evento online dal titolo “Questo non è amore”, il 24 novembre poi incontro con gli studenti del Liceo Fermi di Cantù. Il 25 novembre dalle 14 è previsto un altro appuntamento in Camera di Commercio in città, dal titolo “Facciamo rete contro la violenza” mentre in Largo Miglio dalle 10 alle 16 a sarà presente il camper della polizia di Stato dove poter incontrare dal vivo con operatori insieme con il personale di Telefono Donna. Nella stessa giornata la facciata della Questura si illuminerà di arancione dalle 17,30 per l’iniziativa promossa da Soroptimist International. La scelta del colore è stata adottata da Soroptimist come simbolo della campagna di comunicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne.