L’economia lariana non è ancora uscita dal tunnel della crisi, ma la richiesta di cassa integrazione cala in modo drastico. E questo è inevitabilmente un segnale positivo.
Il dato emerge da un’elaborazione della Uil di Como, che ha calcolato il ricorso agli ammortizzatori sociali durante gennaio 2016, rielaborando i numeri dell’Inps.
Risulta che, nel primo mese dell’anno, la richiesta di cassa da parte delle aziende comasche è calata dell’85,7% rispetto allo stesso mese del 2015, e del 43,6% rispetto a dicembre 2015.
Un calo generalizzato, che riguarda cassa ordinaria, cassa straordinaria e cassa in deroga. La maggiore flessione si registra sulla cassa ordinaria. Da segnalare una diminuzione considerevole – nell’ordine dell’80% – nel settore tessile.
Soffre ancora, però, il mondo dell’artigianato: mentre l’industria diminuisce il ricorso alla cassa, le aziende artigiane devono ancora appoggiarsi in modo considerevole agli ammortizzatori sociali. A gennaio 2016, le ore di cassa integrazione richieste dall’artigianato sono aumentate del 17,3% rispetto a gennaio 2015. Una situazione di difficoltà meno grave comunque rispetto alla quella lombarda e italiana.
Ad ogni modo, il segretario generale della Uil di Como, Salvatore Monteduro, invita alla prudenza. <È ancora troppo presto per dire che siamo definitivamente usciti dalla situazione di crisi economica – dice – che abbiamo imboccato una ripresa strutturata, considerazione che è avvalorata dal +0,7% del PIL nazionale per l’anno 2015, stima ISTAT, troppo debole per ritenerla una vera inversione di tendenza>.