Smog. Dopo l’allarme sull’inquinamento dell’aria, esploso tra novembre e dicembre e rientrato nei primi giorni di gennaio, le polveri sottili – a Como così come in tutta la Lombardia – tornano al di sopra del livello di guardia.
Il limite è 50 microgrammi di PM10 ogni metro cubo d’aria. Durante la scorsa settimana, i valori sono sempre rimasti sotto i 20 microgrammi, a causa delle condizioni meteorologiche che favorivano la dispersione degli inquinanti. La pioggia e il vento, in particolare, evitano l’aumento delle concentrazioni di polveri sottili. La situazione, a Como, è peggiorata con l’inizio della settimana: lunedì le polveri sono arrivate a quota 28, comunque ancora al di sotto della soglia di guardia. Poi, l’impennata. Martedì: 50 microgrammi al metro cubo. Mercoledì: 75. Giovedì: 97. Ieri, venerdì: 99 microgrammi al metro cubo, praticamente il doppio rispetto alla soglia limite. Solamente domani si conosceranno i dati di oggi, ma se il clima rimarrà secco e senza vento, è prevedibile che l’aria di Como continui ad essere irrespirabile per tutto il weekend.
La situazione di Cantù è pressoché identica. Le centraline dell’Arpa posizionate nella città del mobile hanno registrato lo stesso andamento: aria pulita settimana scorsa, primi rialzi di polveri a inizio settimana, e un picco di Pm10 tra giovedì e ieri. Quota massima: 87 microgrammi al metro cubo.
Meno inquinata invece l’aria di Erba, dove la concentrazione di Pm10 tra giovedì e ieri ha sfiorato quota 52 microgrammi al metro cubo: valori fuori soglia, vero, ma quasi dimezzati rispetto a Como.
Proprio a Como, a dicembre, nel pieno dell’emergenza smog, il Comune aveva introdotto una serie di misure: automobili euro 3 diesel ferme nei garage per alcune ore al giorno e alcune limitazioni sui riscaldamenti.
Provvedimenti caduti l’8 gennaio, quando le centraline Arpa avevano registrato almeno tre giorni consecutivi di polveri sotto la soglia dei 50 microgrammi. Una tregua durata ben poco: dopo due settimane, l’inquinamento dell’aria sta tornando – in tutta la Lombardia – ai preoccupanti livelli di dicembre.