Non si può forse parlare di vittoria su tutti i fronti del Comitato “No Ztl”, ma indubbiamente per il Comune di Como si tratta dell’ennesimo “buco” al quale correre ai ripari con un rattoppo. L’ordinanza di ampliamento della Ztl di fatto non è valida e deve essere rifatta con la firma del dirigente anzichè del sindaco. C’è il rischio inoltre che tutte le multe date dal 2014 a oggi vengano contestate dagli automobilisti perché la zona a traffico limitato non era “in regola”.
Il nuovo fronte per Palazzo Cernezzi si è aperto dopo la pubblicazione, ieri, della sentenza del Tar sul ricorso che era stato presentato contro l’ampliamento della zona a traffico limitato dal Comitato guidato da Alessandro Rapinese, affiancato dagli avvocati Mario Lavatelli e Vincenzo Latorraca. I giudici del Tribunale amministrativo della Lombardia, hanno respinto la domanda di risarcimento del danno e dichiarato inammissibile l’intervento in giudizio di Confcommercio, ma hanno annullato l’ordinanza sindacale del 5 febbraio 2014 e di conseguenza l’ordinanza della Ztl.
Il Comune minimizza e dice che «provvederà a emettere una nuova ordinanza che sarà firmata dal comandante della polizia locale».
È evidente però che la soluzione non è così banale. Il documento deve essere rifatto e, soprattutto, rischia di aprirsi il fronte delle multe comminate in questi due anni nella nuova area pedonale, che potrebbero essere contestate.