La buona notizia era stata anticipata qualche giorno fa, ma da oggi è ufficiale: la Variante della Tremezzina non rischia più di perdere i 210 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato per realizzare l’opera, inserita nel cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. Ad annunciarlo, oggi, i parlamentari del Partito Democratico Mauro Guerra e Chiara Braga, dopo l’approvazione alla Camera dei deputati della legge di conversione del decreto legge 185/2015. “Di fatto e di diritto, ora – chiariscono i due esponenti del PD – il combinato disposto dalle norme previste dal decreto legge “sblocca Italia” e dai provvedimenti che lo hanno seguito sino a quello ora approvato offre tempo sino al 2018 per giungere a cantierare l’opera senza perdere il finanziamento”. Altri due anni di tempo, dunque, per avviare il cantiere dell’opera che il territorio attende da decenni, senza rischiare pesanti conseguenze, nonostante i tempi per l’approvazione definitiva del progetto e per arrivare all’appalto e alla cantierabilità dell’opera siano notevolmente aumentati dopo la bocciatura della Soprintendenza. Certo, restano da reperire le ultime risorse (120 milioni) e c’è da superare lo scoglio del parere negativo della Soprintendenza, appunto, ma fino al 2018 la variante potrà contare sui fondi già stanziati e lavorare per superare l’impasse. “Grazie a questa norma prevista dal Governo, ora approvata definitivamente dal Parlamento, e che raccoglie anche le richieste e sollecitazioni che abbiamo formulato in questi mesi – concludono Braga e Guerra – vi sono le condizioni per proseguire il lavoro volto a consentire di superare le criticità emerse nel percorso di condivisione ed approvazione del progetto definitivo”. Dopo la bocciatura della Soprintendenza in conferenza dei servizi, nel frattempo, la palla è passata al governo. Spetterà al Consiglio dei Ministri decidere se far realizzare o meno l’opera esprimendosi con un atto di alta amministrazione, un atto con forza di legge che non può essere impugnato.