L’hub di Lurate Caccivio lavora regolarmente a pieno regime mentre procede l’indagine della Procura di Como sulle presunte, iniezioni simulate ad alcuni pazienti. L’inchiesta riguarda un unico medico di medicina generale, una dottoressa che non fa parte della Cooperativa Medici Insubria, che gestisce il centro vaccinale.
La procura ha aperto un fascicolo coordinato dal pubblico ministero Maria Vittoria Isella e il reato ipotizzato è falsità materiale in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale. L’indagine è particolarmente delicata e complessa. Gli accertamenti sono affidati ai carabinieri della compagnia di Cantù, ai quali è stata presentata la denuncia dopo la segnalazione, venerdì scorso, del presunto comportamento scorretto del medico. E’ necessario attendere l’esito degli accertamenti per poter valutare ulteriori sviluppi e anche eventuali altre ipotesi di reato.
Determinante sarà la testimonianza dell’operatrice che ha notato il comportamento anomalo e ha dato l’allarme. Saranno con ogni probabilità sentiti anche i 17 pazienti che avevano chiesto di essere vaccinati dalla dottoressa. Venerdì scorso era stata programmata per tutti la seconda dose. Quando è scattato l’allarme, alcuni avevano già anche effettuato l’iniezione e in questi casi, se gli accertamenti confermassero che la vaccinazione era stata solo simulata si aprirebbe inevitabilmente anche il capitolo dell’eventuale, green pass ottenuto con un presupposto non valido.
Nessuna dichiarazione dell’Ats Insubria, che non rilascia commenti in attesa delle indagini della procura. L’ordine dei medici, come precisato subito dal presidente Gianluigi Spata segue con la massima attenzione la vicenda e “attende gli sviluppi dell’indagine per prendere eventuali provvedimenti alla luce degli esiti dell’inchiesta”.