Indagine in procura a Como dopo la denuncia, ieri, di presunte vaccinazioni simulate all’hub di Lurate Caccivio. Un medico di medicina generale, una dottoressa con studio nel Comasco, avrebbe finto di vaccinare i suoi pazienti no vax, simulando l’iniezione per far ottenere a tutti il green pass.
Gianni Clerici, rappresentante legale della Cooperativa Medici Insubria, che gestisce l’hub vaccinale di Lurate Caccivio, dopo la segnalazione del presunto comportamento scorretto, notato da un’amministrativa che registrava le vaccinazioni, ha denunciato la situazione ai carabinieri della compagnia di Cantù, facendo scattare le indagini.
In procura a Como il riserbo è massimo. Nelle scorse però sarebbe già stato aperto un fascicolo. Per la dottoressa sospettata di aver simulato le vaccinazioni si prospetterebbe al momento l’accusa di falsità materiale in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale. E’ necessario attendere poi l’esito degli accertamenti per poter valutare ulteriori sviluppi e anche eventuali altre ipotesi di reato. Il lavoro degli inquirenti si annuncia delicato e complesso e sarà necessario andare ad accertare nel dettaglio quanto accaduto mentre il medico vaccinava i suoi pazienti. Determinante anche la testimonianza dell’operatrice che ha notato il comportamento anomalo e ha dato l’allarme.
Nessuna dichiarazione dell’Ats Insubria, che non rilascia commenti in attesa delle indagini della procura e fa sapere solo che “seguirà le procedure previste, per quanto di sua competenza, nell’ambito dei vincoli contrattuali che regolano i rapporti con i professionisti”.
Il medico al centro del caso non fa parte della Cooperativa Medici Insubria e aveva chiesto e ottenuto il permesso di vaccinare nell’hub 17 suoi pazienti che, così aveva spiegato, avrebbero fatto l’iniezione solo se fosse stata lei a somministrare il vaccino. Dopo l’intervento del responsabile del centro, i pazienti che non erano ancora stati vaccinati dal medico non hanno accettato di fare l’iniezione da un altro vaccinatore e si sono allontanati.