Cinquantuno militari della Guardia di Finanza appartenenti al Nucleo di polizia tributaria di Como, nell’ambito di indagini delegate dalla Procura lariana, stanno dando esecuzione, dalle prime ore di questa mattina, ad ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette persone e a numerose altre attività delegate dall’autorità giudiziaria tra cui sequestri di beni mobili ed immobili per un ammontare complessivo pari a 63 milioni di euro.
Secondo le indagini e la ricostruzione dell’autorità giudiziaria, le sette persone arrestate sono ritenute essere i promotori e gli organizzatori di un’associazione a delinquere di tipo transnazionale dedita alla commissione di numerosi reati di natura fiscale, attraverso il fenomeno della cosiddetta “frode carosello”, basato sull’inserimento di prestanome in operazioni commerciali e sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
In particolare, i prestanome, definiti “cartiere”, si interponevano nelle cessioni e negli acquisti di materiale ferroso tra un’impresa, fornitrice in nero, e un’ altra impresa operante nel territorio comasco, destinataria finale della merce illecitamente commercializzata.
Le indagini hanno permesso di accertare l’emissione e l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti per un totale di quasi 220 milioni di euro, l’evasione di IRES per circa 50 milioni di euro, e di IVA per 1 milione e 200.000 euro, nonché la sottrazione a tassazione di 22.588.299 di euro di ricavi.