Il consigliere comunale non ha calunniato il capo di gabinetto del Comune di Como
Il consigliere comunale Alessandro Rapinese (nella foto) è stato assolto dall’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo di gabinetto del comune di Como, Tullio Saccenti. La decisione è stata presa stamattina dal giudice monocratico Alessandra Mariconti, dopo che il pubblico ministero aveva invocato la condanna al pagamento di una multa da 1500 euro. L’avvocato di parte civile, aveva invece chiesto una provvisionale da 100 mila euro. Il capo di imputazione faceva riferimento a due episodi successivi datati 10 e 16 giugno 2011, in cui il consigliere comunale prima con un articolo pubblicato sul proprio sito Internet e poi leggendo alcune parti dello stesso in una seduta del consiglio, avrebbe offeso – secondo l’accusa – la reputazione e l’onore di Saccenti con particolare riferimento proprio alla nomina a capo di gabinetto. Una reazione, la lettura del testo in aula a palazzo Cernezzi, successiva al sequestro dell’articolo disposto pochi giorni prima dalla Procura. Alla fine il giudice monocratico ha premiato la difesa ritenendo non ci fossero le prose della calunnia.