La data di avvio non c’è ancora, si pensava potesse scattare già entro la settimana ma in realtà all’appello manca un documento per poter procedere.
La carta sconto benzina continua a suscitare malumori e polemiche, l’agevolazione sta per essere riattivata, ma lo sconto – è noto – per ora è risicato (2 centesimi al litro e solo per la fascia A, quella più vicina al confine) e la procedura per richiederlo è cambiata: niente più tessera da esibire, bisogna utilizzare la nuova app sullo smartphone o l’sms.
App, sconto e prezzi, la replica di Maroni
Cerca di rispondere agli attacchi Daniela Maroni, vicepresidente Figisc, gestori impianti di carburante. «Il via libera era atteso già per questo sabato ma dobbiamo aspettare il semaforo verde dell’Autorità garante per la privacy che non c’è ancora», spiega. Quindi la prossima settimana sarà, presumibilmente, quella di partenza effettiva.
«L’app è pronta – prosegue Maroni – mi spiace che ci sia questa insofferenza per la riduzione di 2 centesimi ma non è un volere politico. Lo sconto è determinato dalla legge, legge che dice che per avere la riduzione ci deve essere una differenza tra i due paesi di almeno 5 centesimi, l’ultimo monitoraggio ha evidenziato una differenza di 7». La rappresentante della categoria sollecita comunque i cittadini a scaricare l’applicazione in vista del prossimo monitoraggio tra Italia e Svizzera previsto per la fine di dicembre. «Sappiamo che lo sconto è flessibile, in passato siamo arrivati fino a 33 centesimi di risparmio, e se il divario aumenterà, tornerà a crescere anche lo sconto – dice ancora – voglio ricordare che la carta è nata a tutela dei gestori e dei clienti e con la nuova tecnologia abbattiamo i costi per entrambi».
Infine un’ultima riflessione a chi contesta i costi in città. “Como ha sempre avuto un prezzo di cessione più alto rispetto ad altre zone, ma nessuno sta alzando gli importi – chiarisce Maroni – le varie tariffe che vediamo si muovono in un range imposto dalle compagnie petrolifere e sono il frutto di diversi fattori e del differenziale geografico. Il gestore non può permettersi di aumentare i costi perché sono vincolati» chiude.