Ancora disagi e caos legati alle corse dei bus in città. Archiviata nei giorni scorsi – non senza polemiche – la questione relativa al premio di risultato per i dipendenti dell’azienda che si occupa del traposto pubblico locale – situazione che ha portato alla cancellazione di circa 200 corse giornaliere per diverse giornate – sono molte le segnalazioni di cittadini per il disagio creato dal servizio di bus a Como.
A puntare il dito contro il trasporto pubblico sono soprattutto i genitori che lamentano le poche corse disponibili. Al centro della polemica la carenza di mezzi soprattutto all’uscita dalle scuole degli studenti. “Mio figlio utilizza la linea C70 Appiano Como e mi telefona quasi ogni giorno perché il bus puntualmente non effettua fermata – racconta una mamma – I ragazzi escono dagli istituti tra le 14 e le 15 del pomeriggio e non trovando spazio a sufficienza sul bus attendono l’arrivo del successivo nella speranza che anche quest’ultimo non sia pieno altrimenti sono costretti a una lunga attesa. Ora poi con l’arrivo del freddo la situazione diventa complicata – aggiunge il genitore – Oltretutto i ragazzi arrivano a casa in orari improponibili”.
“Si tratta di problematiche legate alla capienza dei bus, oggi all’80% come da normativa anti Covid – è la replica che arriva da Asf Autolinee, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico locale – In alcuni casi può succedere che il conducente del mezzo ritenga che il bus abbia raggiunto il massimo della capienza consentita e dunque non effettui la fermata. L’azienda ha rafforzato il trasporto in vista della ripresa scolastica e continua a monitorare la situazione per far fronte ai disagi”.