Il rapinatore che entra, carica la pistola, si avventa sulla cassa e spara.
Una scena che mette i brividi anche solo a raccontarla e che invece è avvenuta ad Albate, dieci giorni fa. Domenica 13 dicembre, ma l’episodio è emerso solo nelle scorse ore, un uomo con il volto coperto è entrato nella tabaccheria Martinelli di Albate in via Canturina.
Erano le 19.30 circa, all’interno del locale c’era il papà della titolare un uomo di 76anni che in pochi minuti si è visto raggiungere da due colpi, fortunatamente però l’arma era caricata a salve quindi al di là del grosso spavento non è rimasto ferito, anzi è riuscito a reagire innescando una colluttazione con il malvivente. Sentendo gli spari in negozio è arrivata anche la moglie 71enne che con coraggio si è avvicinata al rapinatore, lo ha afferrato per la giacca e gli ha scoperto il volto. A quel punto sentendosi braccato, l’uomo è riuscito a liberarsi dalla presa e a scappare a piedi a mani vuote.
Subito dalla tabaccheria è partita una telefonata al 112, in pochi minuti è arrivata la polizia che ha compiuto i rilievi e raccolto le testimonianze.
Albate da settimane e al centro dell’attenzione: tra colpi riusciti e tentati, gli episodi sono all’ordine del giorno. Ieri sera alla Cascina Massè è stato organizzato un incontro promosso dai consiglieri comunali Luca Ceruti del Movimento 5 Stelle e Marco Tettamanti, Como Civica. Un 80ina le persone presenti per raccontare esperienze ed esprimere preoccupazioni in merito a un fenomeno molto sentito. Presenti anche due rappresentanti della Questura di Como che hanno invitato i cittadini a denunciare e segnalare alle forze dell’ordine ogni situazione, anche in caso di movimenti sospetti. Non sono mancati consigli pratici, sia per quanto riguarda le forme passive di difesa (come allarmi o sensori che dissuadano) sia in termini di relazioni di vicinato, con dinamiche che possono rivelarsi molto utili.