Targhe alterne, limiti orari per l’utilizzo dei riscaldamenti e perfino le “domeniche a piedi” con il blocco delle auto. Queste le alternative sul piatto per il Comune di Como che domani deciderà come e quando intervenire per far fronte all’emergenza smog. Da una settimana l’aria in città è irrespirabile. Polveri sottili alle stelle anche ieri con una concentrazione media di 110 microgrammi per metrocubo, il doppio del limite consentito e con una nuova impennata rispetto ai valori – allarmanti ma in discesa – dei giorni precedenti. Dopo una settimana di attesa il Comune di Como è pronto a prendere provvedimenti. L’ipotesi più probabile è che si parta con le targhe alterne per dimezzare il traffico e intervenire sulla mobilità cittadina, anche se tra i fattori principali c’è il riscaldamento domestico. In questo caso a Palazzo Cernezzi sembrano intenzionati a modificare le indicazioni su temperature e fasce orarie. La situazione però è allarmante e destinata a durare ancora almeno per una settimana, considerando le previsioni del tempo. Ecco perché non è ancora esclusa l’ipotesi di un blocco del traffico, con la cosiddetta domenica a piedi. Un provvedimento che il Comune sta valutando con cautela, anche per le evidenti ripercussioni sulla vita cittadina in pieno periodo natalizio, e che non entusiasma nemmeno l’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa. «Sarebbe un estremo rimedio per un male estremo ma con efficacia limitata – spiega Gerosa – mentre servirebbero interventi stabili che possano influire sui comportamenti. Siamo in un momento di grande pressione del traffico sulla città e difficilmente una sola misura permetterà di far fronte all’emergenza».