Cantiere delle paratie: dopo le controdeduzioni del Comune di Como, che di fatto aveva modificato il progetto per adattarlo ai rilievi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’organismo guidato da Raffaele Cantone aveva chiesto nuove precisazioni al Municipio. Le domande riguardavano un eventuale conflitto di interessi in capo all’ingegner Pietro Gilardoni, dirigente del settore Strade e direttore del cantiere delle paratie, e le cause dei cedimenti e del fenomeno della subsidenza che hanno interessato l’area dei lavori; in particolare le modalità di realizzazione della vasca B. Ieri il Comune ha inviato a Roma le risposte. Ecco una sintesi del documento.
LA “QUESTIONE GILARDONI”
Per quanto riguarda la prima questione, il Comune ha rappresentato ad Anac i risultati dell’istruttoria condotta a suo tempo prima dell’assegnazione degli incarichi all’ingegner Gilardoni; un’istruttoria riconfermata nel 2014 con la risposta a due interrogazioni consiliari. A seguito dell’ultima nota inviata da Anac, l’argomento è stato nuovamente sottoposto ad istruttoria da parte della segreteria generale e dell’avvocatura comunale che hanno riscontrato l’esattezza delle valutazioni espresse in precedenza.
LA VASCA B
Per quanto riguarda le lavorazioni di realizzazione della vasca B, la risposta evidenzia diversi aspetti. Non è mai stato escluso che le modalità esecutive possano aver contribuito a provocare i movimenti verticali del suolo registrati; non corrisponde al vero che il progetto originario prevedeva il getto in acqua del solettone di fondo e l’isolamento idraulico della falda di monte; i cedimenti rilevatisi nelle adiacenze della vasca B non hanno avuto incidenza sui contenuti della terza perizia di variante e non sono stati oggetto di contestazione da parte del Comune nei confronti dei progettisti. I contenuti della terza perizia di variante sono stati definiti in base ai risultati della campagna geognostica eseguita durante la redazione dello studio di fattibilità e della stessa perizia, a seguito dei cedimenti verificatisi al contorno della vasca B. Tali cedimenti, emersi dal monitoraggio in fase esecutiva e ulteriormente evidenziati dalle rilevazioni topografiche e satellitari eseguite nell’ambito degli approfondimenti eseguiti dagli atenei comaschi a partire dal 2012, hanno suscitato preoccupazione per il prosieguo delle opere e in particolare rispetto al più delicato contesto dove deve essere realizzata la vasca A, tenuto conto della sua maggiore vicinanza ai fabbricati che si affacciano sul lungolago.