Domani, per la prima volta dopo 24 anni, il Corriere di Como non sarà in edicola. I giornalisti e i poligrafici dello storico quotidiano comasco hanno infatti indetto tre giorni di sciopero, il primo dei quali viene messo in atto oggi. Le ragioni di un gesto così forte sono espresse nel lungo e dettagliato comunicato sindacale pubblicato sull’edizione odierna del Corriere di Como.
E nascono da una situazione di forte incertezza sul futuro, emersa in un recente incontro. “Alla riunione – si legge nel comunicato sindacale – erano presenti il liquidatore di Editoriale Srl, il dottor Michele Piscitelli e Mauro Frangi, presidente di Confcooperative Insubria, in rappresentanza di uno dei soci di Cooperativa Editoriale Lariana che controlla, con la quota del 97,50%, Editoriale Srl (editore del giornale). In tale contesto l’azienda non ha escluso una chiusura al 31 dicembre 2021. Come possibili soluzioni alla crisi sono state prospettate delle non ben precisate ipotesi di trasformazione del giornale in un sito web o in un periodico”.
Ipotesi che “potranno avere ripercussioni sulla forza lavoro”, aggiungono i giornalisti e grafici del Corriere di Como, che spiegano poi di aver accettato negli anni per il bene del giornale riduzioni di stipendio, tagli dell’anzianità e pagamenti in estremo ritardo.
Va ricordato, a proposito degli ultimi anni del Corriere di Como, che il quotidiano nel 2018 ha registrato un cambio di controllo e gestione. I dipendenti, si legge ancora nel comunicato, sono arrivati a questo gesto forte dopo “anni di sacrifici”. Nel 2021, ad esempio, sono rimasti anche quattro mesi senza stipendio. E ora, l’estrema incertezza sul futuro prossimo ha portato l’assemblea dei giornalisti ad affidare al fiduciario un “primo pacchetto di tre giorni di sciopero”.