Un green carpet per aprire la Stagione Notte del teatro Sociale di Como. La prima – attesissima dopo un anno di stop causa pandemia – con il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini per la regia, scene e costumi di Ivan Stefanutti e la direzione d’orchestra affidata a Jacopo Rivani.
Rossini a Como apre la stagione “Il canto delle balene” che trae ispirazione dal lavoro dello scultore e pittore comasco Nicola Salvatore che festeggia i 70 anni con una personale nella sala Pasta del teatro e un’installazione in Pinacoteca.
Un’altra prima – dopo quella del 2020 – in epoca Covid. Mascherine, green pass all’ingresso, capienza ancora ridotta, ma nel foyer si respira aria di speranza.
Con la stagione notte “Il canto delle balene” il Teatro Sociale di Como aderisce al progetto di Lifegate “Foreste in piedi”, per ogni biglietto acquistato per Il barbiere di Siviglia si è contribuito alla tutela di 15 mq di foresta garantendo in totale la salvaguardia di oltre 6.700 mq di foresta in amazzonia per un anno.
Un’opera conosciutissima con un allestimento inedito
Un’opera tra le più conosciute con un allestimento inedito. Il Barbiere di Siviglia, capolavoro del 1816, è uno dei titoli più noti di Gioacchino Rossini.
La scenografia vede protagonista una Spagna in cui compaiono draghi, grifoni e altre creature fantastiche, un luogo dove è sempre mezzanotte e Figaro, come alcuni riferimenti del libretto e della partitura rivelano, è factotum notturno.
La rilettura di questa nuova produzione evidenzia il sottile umorismo rossiniano, in un’ambientazione notturna, ricca di particolari e molto cesellata.
La visione di questo allestimento nasce da alcune suggestioni tratte dalla pellicola del 1975, The Rocky Horror Picture Show. Un castello gotico, oscuri esperimenti, lo stesso Barbiere assume un alone di mistero.
Una narrazione moderna e insolita affianca la musica di Rossini creando un connubio tutto da scoprire.