Sono ventuno nel totale i tigli che dovranno essere abbattuti per la realizzazione del nuovo lungolago di Como. Oggi i dettagli del progetto sono stati discussi nella commissione consiliare seconda di Palazzo Cernezzi. Riunione richiesta dei consiglieri Mario Gorla (Fratelli d’Italia), Gabriele Guarisco (Pd) e Guido Rovi (Civitas) per avere chiarimenti sul progetto “arredi del lungolago conseguente all’esecuzione dei lavori di realizzazione delle paratie e al lamentato abbattimento dei tigli”.
La discussione ha fornito pochi dettagli sul progetto degli arredi e si è spostata sul destino degli alberi.
“Si tratta di due filari da 6 tigli: uno in discrete condizioni vegetative, l’altro scarse”, ha spiegato l’assessore al Verde della città, Marco Galli. A fare il punto dettagliato sulla situazione degli alberi che potranno essere abbattuti per dare modo di riqualificare la zona del lungolago, una volta terminato il cantiere paratie, è stato il direttore Settore Reti Strade e Acque, l’ingegnere Ciro di Bartolo. Gli otto tigli che si trovano nella zona del Lungo Lario Trieste, di fronte alla darsena, saranno ripiantumati mentre resta incerto al momento il destino dei restanti 13 alberi che si trovano disposti in Lungo Lario Trento davanti a via Cairoli.
Il progetto per gli arredi del lungolago, al quale l’assessore ai Lavori Pubblici Pierangelo Gervasoni ha fatto sapere di stare lavorando mentre in parallelo Fondazione Volta sta predisponendo un sondaggio da sottoporre ai cittadini comaschi, prevede inoltre l’abbattimento degli alberi in via Mafalda di Savoia, la zona dei giardini a lago. Si tratta delle piante che si trovano lungo il percorso che collega il tempio voltiano alla passeggiata. In questo caso è prevista la ripiantumazione.