A vent’anni dalla tragedia dell’11 settembre, la comasca Sarah Schranz ricorda quei momenti vissuti a pochi isolati di distanza dalle Twin Towers, in preda alla paura che altri aerei potessero colpire il grattacielo in cui si trovava.
In un’intervista rilasciata al Corriere di Como, Schranz, ha ripercorso quella giornata: la chiamata (fatta da una cabina telefonica) per tranquillizzare la famiglia in Italia. Le domande per capire con precisione cosa stesse succedendo perché dall’ufficio aveva ricevuto l’ordine di non lasciare l’edificio. La strada per tornare al suo appartamento, a Brooklyn, e l’odore-fortissimo- di fumo che per giorni rimase nell’aria di New York. L’11 settembre per Schranz, è stato un giorno vissuto alla finestra.
La cittadina comasca all’epoca aveva 21 anni e si trovava a New York per un anno di studio e lavoro all’estero. «Proprio pochi giorni prima – spiega nell’intervista- ero salita sulle Torri Gemelle, ma era nuvoloso, e avevo pensato che avrei avuto altre possibilità per visitarle». Dei mesi successivi invece, Schranz ricorda la paura di salire in metropolitana, l’attenzione con cui i passeggeri si scrutavano a vicenda cercando volti “sospetti” e l’incapacità di riguardare le foto da lei stessa scattate quel giorno. Dopo molti anni e vivendo di nuovo in Italia, con il ricordo di quell’11 settembre ha “imparato a convivere”. “Ancora oggi, rimane la sensazione di aver vissuto qualcosa di quasi irreale- spiega Schranz- Stiamo parlando di un simbolo degli Stati Uniti e, per me personalmente, di qualcosa che amavo: le Twin Towers erano bellissime, ne ero davvero innamorata».
L’anniversario non viene celebrato solamente a New York, dove è presente il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In queste ore le testimonianze si intrecciano con il cordoglio delle istituzioni di tutto il mondo. In Lombardia, il presidente comasco del Consiglio Regionale Alessandro Fermi, in un post su Facebook, ha parlato di “Inizio di una vile guerra all’Occidente che, ancora oggi, non ha trovato fine” e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana ha ricordato l’attentato come un “momento indelebile nella memoria e nella storia”