I comuni lombardi sono “pronti a fare la loro parte per aiutare chi oggi è costretto a fuggire dall’Afghanistan”. Un’urgenza, che il sindaco di Tremezzina e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Lombardia Mauro Guerra, ha definito “imperativa”.
La crisi umanitaria, ha spiegato Guerra in una nota, deve spingere a “costruire immediati canali di accoglienza per chi fugge dalla tragedia di una terra e di un popolo martoriati, nella quale tornano ad essere in grave pericolo e calpestati diritti umani essenziali”. Particolare attenzione, sempre secondo Guerra, deve andare “alle donne ed ai bambini che si vedono riprecipitare in un regime e in una vita di segregazione, umiliazione e terrore.” Solo in un secondo momento, ha precisato il presidente, ci sarà “tempo e ci dovrà essere il modo, utile e serio, per riflettere e ragionare sulle lezioni storiche che derivano dal dramma di queste ore”.
Ma la mobilitazione lariana non è un caso isolato. C’è infatti un coordinamento a livello nazionale ed internazionale, “per impedire violente accelerazioni della crisi” a discapito dei civili. Da qui, l’appello dell’Anci al Governo per potenziare la rete di accoglienza e integrazione “con risorse mirate per le famiglie che rientrano e rientreranno nei programmi di protezione, concordati con l’Unione Europea e con la comunità internazionale” ha spiegato Guerra.
La sensibilizzazione in queste ore passa anche dai socials. Su Facebook, il presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi ha pubblicato la drammatica testimonianza di una sindaca afghana di 27 anni, la più giovane del paese. Una ragazza che oggi invece di pensare ad amministrare la propria città, deve pensare a salvarsi la vita.