Quasi 70 milioni di euro. E’ la prima stima dei danni del maltempo sul territorio comasco. Un dato ancora non definitivo e che molto probabilmente crescerà ulteriormente. Il conteggio arriva dalla Regione, che parla complessivamente di oltre 250milioni (252 per la precisione) per l’intero territorio lombardo in seguito “agli eventi calamitosi” verificatisi tra il 3 luglio e il 1 agosto.
La cifra emerge dalla relazione tecnica che verrà trasmessa a Roma a firma del presidente, Attilio Fontana, che farà seguito alla richiesta di deliberazione dello stato di emergenza.
I danni, che hanno riguardato infrastrutture, strade e abitazioni private, sono stati provocati prevalentemente da frane, colate di detriti e dall’innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua e relativo superamento o rottura degli argini, oltre a trombe d’aria e violente grandinate.
Per il Comasco, come detto, si parla di quasi 70 milioni, precisamente 65.928.000.
Le parole del governatore Fontana e dell’assessore Foroni
“Perturbazioni e precipitazioni violente – ha commentato il governatore Fontana – hanno certamente provocato disagi e danni ma le opere di prevenzione realizzate anche con i fondi del Piano Lombardia hanno permesso di evitare disastri peggiori”. E proprio sulla prevenzione si deve puntare. “Come Regione stiamo elaborando un piano straordinario per la difesa del suolo e contro il rischio idrogeologico proprio per andare a intervenire sulle principali criticità – ha aggiunto l’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni” che sottolinea come, nel frattempo, la Regione abbia attivato le procedure necessarie per far fronte alla situazione emergenziale.
Oggi i sopralluoghi nei paesi più colpiti
Intanto sono iniziati i sopralluoghi nei paesi comaschi più colpiti, da parte dei tre tecnici del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per la verifica dei danni relativa all’accertamento dello stato di emergenza. Con loro i tecnici locali e regionali e il sottosegretario, Fabrizio Turba. “Siamo stati a Brienno, Laglio, Cernobbio e Blevio – ha spiegato Turba – e hanno toccato con mano le criticità del territorio. Mi hanno spiegato che entro ferragosto la relazione arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri”.