Sull’ondata di maltempo e sulle pesanti conseguenze sul territorio comasco interviene anche la Cgil di Como puntando il dito contro “l’assenza di politiche di prevenzione dal dissesto idrogeologico” e sugli interventi legislativi dell’ultimo decennio.
“La riforma delle province e lo scioglimento del corpo forestale dello Stato hanno depauperato il territorio delle naturali ‘sentinelle ambientali’” scrive Matteo Mandressi che nella segreteria della Cgil di Como ha la delega alle politiche ambientali. “La pulizia di boschi, alvei e torrenti, la presenza di un presidio umano distribuito nelle nostre valli avrebbe quantomeno limitato e contenuto la devastazione sotto i nostri occhi” viene precisato.
“La polizia provinciale svolge, per funzione istituzionale, compiti di polizia ambientale e forestale, finalizzata alla protezione, tutela e controllo sul vincolo idrogeologico e sul patrimonio boschivo – aggiunge Mandressi – La pessima riforma Delrio ha più che dimezzato gli organici della polizia provinciale di Como, determinando una mobilità forzosa su enti locali ed agenzie fiscali. Ciò ha reso impossibile la presenza articolata sul territorio, con un numero largamente insufficiente di operatori”.
“Di pari impatto è stata la riforma del corpo forestale dello Stato, avvenuta l’anno successivo con lo scioglimento del corpo, il suo assorbimento nell’arma dei carabinieri ed una drastica riduzione degli effettivi a causa di processi di mobilità su altre forze di polizia. Anche in questo caso il territorio – si legge infine – è stato privato di una presenza fondamentale e con ambiti di azione autonoma”.