Indagini serrate che proseguono a tutto campo ma ancora non c’è stata la svolta decisiva. Ad oltre una settimana dall’omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni, freddato con due colpi di pistola davanti alla sua abitazione di Carugo la sera del 14 ottobre scorso, vanno avanti senza sosta gli accertamenti dei carabinieri ma non risultano al momento fermati né sospettati del delitto.
Nelle prime ore dopo l’omicidio, come confermato dagli inquirenti, si è presentato spontaneamente un testimone oculare, un uomo che, dopo aver sentito gli spari, ha visto fuggire i presunti assassini di Molteni, due uomini che per scappare hanno utilizzato l’auto del figlio della vittima, poi abbandonata e data alle fiamme.
Nei giorni scorsi, gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, hanno ascoltato numerose testimonianze, soprattutto di persone che avevano rapporti professionali con l’architetto, specializzato nella progettazione di arredi di lusso, con clienti soprattutto all’estero.
Le indagini riguardano anche i precedenti atti intimidatori subiti da Alfio Vittorio Molteni. Nei mesi scorsi, ignoti avevano incendiato la sua auto e poi esploso otto colpi di pistola contro la finestra dell’abitazione di via Garibaldi nella quale viveva con il padre e davanti alla quale è stato poi ucciso.