I lavoratori della Henkel di Lomazzo hanno accettato l’ipotesi di accordo siglato da sindacati e azienda nei giorni scorsi quando si erano seduti attorno al tavolo in Confindustria.
Stamattina si è tenuta l’assemblea durante la quale all’unanimità i dipendenti hanno approvato il piano proposto per la risoluzione della vertenza relativa allo stabilimento. Il sito, attivo dal 1933, dava occupazione a circa 80 persone interne alla fabbrica e legava a sé un indotto più numeroso.
«Hanno accettato loro malgrado – ha spiegato Marco Felli, operatore Femca Cisl dei Laghi – Questo perché non esisteva un piano B. L’intesa raggiunta ha tenuto conto di tutte le fasce di età dei dipendenti presenti nello stabilimento e ha cercato di offrire loro la miglior soluzione possibile, viste le condizioni. Non si può dire che se ne esca contenti, ma sicuramente – aggiunge – in un contesto di coperta corta si tratta di un’intesa che almeno tiene al caldo po’ tutti».
L’esito delle assemblee verrà comunicato all’azienda in modo tale che si possano poi attivare i diversi passaggi di uscita.
Per ricapitolare – viene chiarito dal sindacalista – i lavoratori fino al 30 settembre continueranno a ricevere lo stipendio pieno, chi, prima di quella data, decidesse di uscire volontariamente potrà beneficiare di un incentivo.
Ecco cosa prevede l’ipotesi di accordo
Contestualmente ci sarà l’attivazione della cassa integrazione straordinaria, che durerà 12 mesi. Al termine per i lavoratori a cui mancheranno 36 mesi alla pensione l’azienda integrerà la differenza per arrivare al 100% dello stipendio, per tutti coloro invece che non saranno ancora pensionabili si permetterà di uscire dal mondo del lavoro con degli incentivi.
L’ipotesi di accordo prevedeva, inoltre, da subito la messa in atto di politiche di outplacement par aiutare il personale nella ricerca di un lavoro.
L’azienda ha anche una lista di 22 dipendenti disposti a ricollocarsi in altri stabilimenti del gruppo in Italia e in Germania.