L’intento – forse – non era uccidere ma “avvertire” la vittima.
Due spari, esplosi dall’alto verso il basso, e non alle spalle come era sembrato in un primo momento ma frontali. Il primo rivolto alla gamba, il secondo un po’ più in alto ma comunque non diretto verso organi vitali. Sarebbero queste le prime risposte arrivate dall’esame autoptico sul corpo di Alfio Vittorio Molteni, l’architetto 58enne, morto mercoledì sera dopo essere stato raggiunto da due colpi di pistola.
Non si tratta ancora di una relazione definitiva – che verrà depositata nelle prossime settimane – ma di indicazioni utili alle indagini.
Il pubblico ministero Pasquale Addesso e i carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Como stanno raccogliendo i primi importanti dati attorno all’omicidio di mercoledì scorso.
In base a quanto emerso, sembra che chi ha sparato a Molteni non avrebbe voluto ucciderlo. Lo direbbe la traiettoria dei colpi (che non era orientata – come detto – verso organi vitali). I proiettili però nel loro percorso hanno causato lesioni gravi che hanno portato un’emorragia interna e di conseguenza il decesso – dopo il ricovero d’urgenza – all’ospedale di Cantù.
A supportare l’ipotesi “dell’avvertimento” ci sarebbe anche un altro dato: il fatto che chi ha esploso i colpi (una persona accompagnata almeno da un complice) non si era preparato una via di fuga. Per allontanarsi infatti è stata usata l’auto su cui Molteni stava salendo per andare a prendere il figlio in stazione.
Soluzione che apre un’altra questione. Come sono arrivati gli assassini a Carugo? A piedi potrebbero essere stati visti, in auto dove l’avrebbero lasciata?
A tal proposito un’auto misteriosa – ritrovata vicino al punto degli spari – sarebbe già stata sequestrata dai carabinieri per essere ispezionata.
C’è poi un altro elemento: non ci sarebbe stata colluttazione o discussione prima dei colpi. Tutto sarebbe durato pochi secondi, un attimo in cui gli aggressori avrebbero dovuto sparare alle gambe per far capire che le loro intenzioni erano serie (dopo i precedenti avvertimenti dei mesi scorsi) ma nulla di più. Rispetto alle eventuali previsioni la situazione è però degenerata.
Infine pare sempre più assodato che nel delitto non sarebbe coinvolta la criminalità organizzata, e nemmeno si tratterebbe di questioni passionali. Tagliati questi due estremi, tuttavia, ogni ipotesi è possibile.