Dei dieci punti monitorati quest’anno dalla Goletta di Legambiente nelle acque del Lario, quattro sono risultati fuori dai limiti di legge: due giudicati come “fortemente inquinati” e due come “inquinati”, equamente divisi tra sponda comasca e lecchese, nel mirino come sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
Le analisi microbiologiche in quattro punti
In provincia di Como le analisi microbiologiche sono state effettuate in quattro località: “fortemente inquinato” è risultato il prelievo eseguito a lago davanti alla foce del torrente Cosia. “Inquinato” è risultato il punto alla foce del torrente Telo, ad Argegno, storicamente monitorato dalla Goletta dei Laghi e risultato entro i limiti negli ultimi cinque anni, risulta però balneabile dal Portale delle Acque del Ministero della Salute.
Entro i limiti, come negli ultimi 3 anni, i prelievi effettuati presso la foce del torrente Breggia, a Cernobbio, e alla foce del torrente Albano, a Dongo.
Tiso (Legambiente): “Sponda occidentale del Lario: buona qualità dell’acqua”
“Sulla sponda occidentale del medio e alto Lario si conferma la buona qualità dell’acqua, come già ufficializzato dai periodici controlli di ATS nei punti di balneazione – dichiara il presidente del Circolo Legambiente Como, Enzo Tiso -. Il leggero superamento dei limiti alla foce del Telo dimostra però che occorre ancora vigilare sugli scarichi che confluiscono nel Lario, anche intervenendo sui piccoli depuratori comunali. Anche nel primo bacino assistiamo negli anni ad un lento ma costante miglioramento confermato dai nostri campionamenti alla foce del Breggia e dai controlli di ATS a Villa Olmo e Villa Geno. Ancora grave invece –sottolinea il presidente- la situazione alla foce del Cosia. In quest’acqua, nonostante i cartelli di divieto di balneazione, comaschi e turisti cercano un pericoloso refrigerio durante questi giorni di calura estiva”. Dal gennaio scorso la gestione di Como Depur è stata trasferita a Como Acqua srl, un passaggio auspica Tiso che porterà ad “una inversione di tendenza con progetti seri e investimenti per la manutenzione, risanamento e ammodernamento degli impianti”.