Di cittadella sanitaria, in via Napoleona, vecchia sede dell’ospedale Sant’Anna, se ne parla da anni.
Parole che, purtroppo, sono rimaste molto spesso a mezz’aria: l’azienda ospedaliera ha trasferito alcuni ambulatori in via Napoleona. L’Asl, invece, non ha trasferito nemmeno una risma di carta. E la parte dell’area da alienare non è stata venduta.
Il complesso resta ampiamente sottoutilizzato – per usare un blando eufemismo. E con esso, l’enorme autosilo Valmulini, semideserto da quando l’ospedale si è spostato a San Fermo. A cercare di riaprire il dibattito sull’eterna vicenda è il comitato civico spontaneo Cittadella della Salute, che lancia un appello al sindaco di Como Mario Lucini. «La Cittadella della salute è un obiettivo prioritario e le istituzioni devono fare la loro parte. Il sindaco di Como, che ha la responsabilità politica della salute dei cittadini, si attivi per avviare una discussione che porti a risultati concreti». Anche in vista della riforma della sanità locale, i componenti del comitato si rivolgono a Lucini per sollecitare l’avvio di un percorso che porti alla realizzazione della cittadella sanitaria. «In attesa della nomina dei nuovi direttori, sanitario e sociale, della Azienda Socio Sanitaria Territoriale, il nuovo organismo previsto dalla riforma sanitaria – si legge nella lettera del comitato – riteniamo che il Comune e soprattutto il suo sindaco debbano dare il buon esempio». I portavoce del Comitato sottolineano anche le difficoltà attuali della sanità a Como. «La città ha perso il suo ospedale pubblico di riferimento – scrivono – deve fare i conti con la contrazione dei servizi offerti dal Valduce e con la totale mancanza di una medicina territoriale in grado di legare l’intervento ospedaliero alle famiglie». I membri del Comitato Cittadella della Salute chiedono quindi a Lucini <di promuovere un incontro con i soggetti che hanno firmato l’accordo di programma per dare seguito agli intenti sottoscritti attraverso convenzioni su temi ambientali, urbanistici e di mobilità; con un piano sanitario cittadino condiviso tra istituzioni e con la definizione dei tempi e dei modi per realizzare la Cittadella della salute che i cittadini chiedono da tempo».